Programmatic 2018: prezzi in aumento, ecco il trend
Questo nuovo anno continua all’insegna dell’aumento dei costi, che colpisce anche la pubblicità in programmatic 2018.
Il portale di riferimento Programmatic Italia ha rivelato la notizia dell’incremento di advertising programmatic 2018 rispetto al 2017.
Rispetto all’anno 2017 che abbiamo lasciato alle spalle oramai da qualche mese, i CPM (acronimo di Costo per Mille impressioni) per un formato 300×250 pixel su desktop sono lievitati in maniera considerevole tra il quarto trimestre del 2016 e il quarto trimestre del 2017, ovvero sia nel lasso di tempo di un anno.
L’aumento si attesta attorno al dieci percento (25 centesimi di dollaro) e si prevede aumento anche per programmatic 2018.
Programmatic 2018 sulla scia del 2017: rischi oggi come allora
Il possibile incremento degli investimenti pubblicitari in programmatic 2018 sono da considerarsi probabilità almeno per ora.
Per avere un quadro certo dell’andamento del 2018 bisognerà attendere il primo trimestre del prossimo anno, quando saremo in grado di avere dati certi e significativi per capire quale sarà il trend degli investimenti e se sarà dello stesso stampo del 2017.
È interessante notare come lo scorso anno siano stati investiti due dollari su cinque nel programmatic del mercato pubblicitario.
Questo dato significativo regala una preoccupazione che colpisce un senior marketer su due per
- rischi legati al brand reputation
- pericoli nel campo social media
e sono entrambi legati al rischio frode collegato al rapido proliferare della pubblicità digitale.
I senior marketer trovano il bersaglio
I senior marketer puntano il dito su diverse preoccupazioni:
- frodi pubblicitarie (già accennato sopra)
- dislocazione e visualizzazione delle pubblicità
- trasparenza e responsabilità di internet.
È molto chiaro che gli investitori siano molto più preoccupati di quanto si possa pensare e mostrarlo vi è il dato della World Federation of Advertisers, la quale spiega che il 55% degli investimenti pubblicitari in realtà venga speso nelle cosidette Tech Tax, ovvero sia l’insieme di
- spese di negoziazione
- scambi
- servizi di targeting
- verify services.
La poca trasparenza e l’eccessiva fraudolenza sul pianeta web colpisce anche i consumatori, con rischio percezione del brand.
E in questo caso vi mostriamo altri dati:
- 19,5% dei consumatori potrebbe agire contro un marchio se la pubblicità apparisse accanto a contenuti molto discutibili
- il 10,5% dei consumers potrebbe arrivare al boicottamento del marchio.
I contenuti discutibili rischiano di diventare un grandissimo handicap per le aziende e per le pubblicità in programmatic 2018, perché colpiscono sia i consumatori sia i senior marketer e il 43% di loro dichiara di avere già avuto problemi dovuti alla pubblicazione di annunci accanto a discutibili contenuti.
Per avere più informazioni su programmatic 2017 vi rimandiamo a questo articolo di Pubblicità Italia.