Facebook Voyager, la nuova tecnologia per il Networking
Il nuovo Facebook Voyager consentirà a livello industriale di potersi avvalere di soluzioni transponder e di routing.
La definizione che è stata data di Voyager è “white-box device” e si riferisce ad una parte generica di un data center che le compagnie possono utilizzare per installare e far girare i software personalizzati, gratuiti oppure open source.
L’idea di base è quella di rendere questi software notevolmente più economici rispetto a quelli venduti da compagnie come la Cisco and Hewlett Packard Enterprise, così da permettere agli utenti di disporre di software più flessibili e gratuiti, ma modellandoli a seconda delle proprie esigenze di networking, storage e data center.
Facebook sostiene da sempre le infrastrutture di data center e ha creato un consorzio industriale che si chiama Open Compute Project che supervisiona e monitora i progetti hardware rendendoli disponibili per altre società, affinché li modifichino a misura delle proprie necessità.
In passato Facebook ha già messo a disposizione di terze parti le specifiche per sistemi per server e attrezzature di switching; questa volta ha pubblicato i dettagli tecnici del suo primo device, chiamato Voyager, disegnato per collegare geograficamente data center molto lontani usando cavi in fibra ottica. L’intenzione di Facebook ora è incoraggiare i produttori di hardware a vendere Voyager e i produttori di software a scrivere il codice che servirà a gestirlo.
L’idea di Voyager

Facebook Voyager
Voyager è nato all’interno del Telecom Infra Project, un programma di technology-sharing di Facebook attivato a febbraio e che segue i criteri di un’analoga iniziativa del social network partita cinque anni fa, l’Open Compute Project.
Voyager si avvale già di contributi di partner tecnologici come Acacia Communications, che ha fornito i chip, e SnapRoute per il software. Facebook ha definito Voyager “il primo impiego del networking ottico in un prodotto white box”. I prodotti white box sono alla base del cosiddetto software-defined networking: invece di usare programmi proprietari collegati in un unico bundle con i prodotti dei vendor hardware tradizionali, molti clienti cominciano ad affidarsi a software basati su standard aperti di vendor indipendenti come appunto SnapRoute.