Eelo: come funziona il nuovo mobile OS
Una novità molto interessante apre questo nuovo anno: è di pochi giorni fa l’annuncio della creazione di una versione parallela del sistema operativo Android, chiamata Eelo, voluta e sviluppata da Gael Duval, personaggio noto nel mondo dell’informatica per la distribuzione di Linux Mandrake ad inizio anni 2000. L’idea di Duval è molto ambiziosa: creare un software con le stesse funzionalità delle versioni Android ma che protegga e rispetti la privacy dell’utente allo stesso momento. Come? La risposta è semplice, ovvero togliendo dall’esperienza dell’utente i pacchetti Gmail, Google Maps, Play Store e Google Play Service. L’obiettivo è creare un software libero e open source.
Eelo e la protezione della privacy
Oramai è sotto gli occhi di tutti: Google e le altre multinazionali hi-tech, attraverso i loro software, si impossessano quotidianamente di dati sensibili dell’utente che poi vengono sfruttati per creare annunci pubblicitari pertinenti, per ottimizzare gli algoritmi e sviluppare l’intelligenza artificiale che muove il tutto. Gael Duval, tramite Eelo, si è posto alcuni obiettivi ambiziosi, adesso resta da scoprire se sarà possibile raggiungerli o se la reticenza e l’importanza delle aziende tirate in ballo possa impedirglielo. Il primo obiettivo è quello di evitare che gli utenti, una volta acquistato un telefono Android siano costretti a rilasciare dati e informazioni personali. Il secondo è trovare vie alternative al “modello Apple”, accusata di aver creato un software tutt’altro che libero. L’idea è quella di sviluppare un software che possa mantenere standard elevati ma protrggere molto più nettamente la privacy degli utenti.
Già dal logo di Eelo comunque si intuisce l’obiettivo di Duval: la sua creatura infatti sarà simboleggiata da una G rovesciata e che riprende in parte i colori di Big G. Un chiaro segnale di come questa novità voglia imporsi come alternativa seria e credibile alle multinazionali e come alleato della riservatezza di tutti noi.