Bitcoin: in arrivo nuove criptovalute, da Starbucks a Telegram
I bitcoin potrebbero essere considerati i nuovi metodi di pagamento per gli acquisti di prodotti di qualsiasi genere.
Ad esserne convinti sono aziende rinomate come Telegram, Kodak e Starbucks, con quest’ultima che sembra essere la prima ad aprirsi in maniera totale all’avvento delle criptomonete, anche se ad ascoltare le parole di Howard Schultz i tempi sono tutt’altro che maturi:
«Non credo che i bitcoin diventeranno delle monete – spiega Howard Schultz – ma, in futuro, nasceranno delle criptovalute affidabili e sicure, garantite dalle grandi compagnie».
Aggiungendo inoltre che
«dovranno essere legittimate da un marchio della grande distribuzione fisica, di cui i consumatori abbiano fiducia, occorre una società che garantisca la transazione che riscuota la fiducia del pubblico».
Un’altra azienda che si apre all’arrivo dei bitcoin è la Kodak, che noi conosciamo per il comparto fotografico.
Sembra che Kodak voglia aprirsi con largo anticipo all’avvento della criptomoneta creando le sue KodakCoin pensate per essere utilizzate sia dai fotografi sia dalle agenzie di marketing come metodo di pagamento sicuro ed immediato per vendere i propri scatti.
Ci auguriamo che l’azienda fotografica non fallisca così come per lo smartphone presentato l’anno scorso a Barcellona.
Infine parliamo di Telegram che ha deciso di puntare forte sulla sua criptovaluta che oramai è pronta per il lancio definitivo.
La criptovaluta in questione si chiamerà Gram (la fantasia sfortunatamente manca!) e si baserà su scambi di bitcoin una rete decentralizzata che è stata battezzata Telegram Open Network, all’interno della quale viaggeranno
- messaggi
- files
- transazioni
- contratti intelligenti.
Facebook mette al bando i bitcoin
Nonostante il successo iniziale dei bitcoin, con successivo crollo del suo valore, esiste un’azienda che li ha banditi.
Stiamo parlando di Facebook di Mark Zuckerberg, che non è solito non approfittare di occasioni importanti per trarre guadagni ma che a sorpresa ha deciso di vietare le pubblicità che promuovono le Ico (offerte iniziali di moneta) e le criptovalute.
Il crollo del valore dei bitcoin pare sia dovuto principalmente all’effetto collaterale della decisione del patron del social.
L’andamento al ribasso della criptomoneta più famosa al mondo ha toccato -30 percento con crollo sotto i diecimila dollari.
La decisione del numero uno di Facebook nonché acquisitore di Instagram è ha
- colpito criptovalute ed Ico
- colpito i creatori delle pubblicità ingannevoli.
La decisione resterà tale fino a quando non verrà ultimato il processo di identificazione e soppressione di spot ingannevoli.