Facebook decide di eliminare il tasto “Condividi”
Una grande rivoluzione in casa Facebook. Da qualche giorno infatti su alcuni post pubblicati sulla piattaforma è scomparso il tasto Condividi. Non tutti i post però sono stati caratterizzati da questa modifica. Ma perché questa diversità di trattamento? Dipende tutto dalla privacy impostata al contenuto e dal contenuto stesso, infatti il tasto è stato tolto dai post condivisi solo con i propri amici e quelli inseriti all’interno di gruppi “privati”, in pratica quelli in cui la condivisione era limitata soltanto agli amici di chi aveva già condiviso quel determinato post. In pratica la rivoluzione di Facebook è finalizzata a mettere ordine in questa miriade di opzioni e possibilità.
Come cambia adesso Facebook?
Facebook con questo restyling cambia soprattutto in parte la sua filosofia. La condivisione pare non essere più al centro della piattaforma ma si prediligono altre soluzioni, come i commenti e le reactions. Ovviamente la condivisione, così come il suo tasto, non spariscono totalmente ma sarà ancora disponibile sotto tutti i contenuti di carattere pubblico, ovvero i post senza nessun tipo di limitazione e/o restrizione oppure le pagine pubbliche e i gruppi aperti, i quali resteranno condivisibili.
Una modifica che rientra all’interno del progetto di revisione dell’algoritmo per il 2018. Oltre a questo infatti è in programma un’altra novità molto interessante, ovvero la maggiore visibilità dei post degli amici e dei familiari rispetto a quelli dei brand e delle pagine seguite. Perché questo? Ovviamente ci sono due correnti di pensiero: la prima condivide l’idea di Facebook di creare un vero e proprio senso di community introno alla piattaforma, la seconda invece crede che questa “retrocessione” dei post dei brand sia finalizzata al far investire ancora di più quest’ultimi per apparire nel news feed.
E poi c’è il capitolo fake news, così dibattute a livello internazionale che anche Facebook sta pensando di porvi rimedio. Al momento l’idea sembrerebbe quella di far decidere agli utenti quali fonti sono attendibili e quali invece divulgano falsità. Un sistema che forse non risolverebbe del tutto il problema ma è comunque un primo timido segnale.