SpaceX: più di 4mila satelliti per una connessione internet ad alta velocità
SpaceX (Space Exploration Technologies Corporation) è un’azienda aerospaziale statunitense con sede a Hawthorne (California). E’ stata costituita nel 2002 dal cofondatore di PayPal e CEO di Tesla Motors ed Elon Musk con l’obiettivo di creare le tecnologie per ridurre i costi dell’accesso allo spazio e permettere la colonizzazione di Marte, l’azienda ha sviluppato i lanciatori Falcon 1 e Falcon 9 e Falcon Heavy, progettati con l’obiettivo di diventare riutilizzabili, e della capsula Dragon, lanciata dal Falcon 9 per rifornire la Stazione Spaziale Internazionale. Della Dragon è prevista anche una versione adibita al trasporto umano.

SpaceX
Da ricordare che il 22 maggio 2012 è diventata la prima compagnia privata ad aver inviato un veicolo spaziale alla Stazione Spaziale Internazionale, nell’ambito del programma Commercial Orbital Transportation Services della NASA, al fine di dimostrare di essere in grado di rifornire la stazione spaziale.
Attualmente però, SpaceX vuol mettere in orbita più di 4mila satelliti con cui fornire connessioni internet ad alta velocità in tutto il globo. La compagnia ha chiesto al governo Usa l’autorizzazione a creare una rete di 4.425 satelliti, il triplo di quelli che attualmente orbitano intorno alla Terra.
Il progetto era stato svelato agli inizi del 2015 dallo stesso Elon Musk, che aveva stimato il costo dell’operazione in 10 miliardi di dollari. Tra gli investitori figurano Google e Fidelity, che insieme hanno contribuito per un miliardo.

Elon Musk, conosciuto per aver creato la SpaceX
I satelliti dovrebbero pesare circa 386 chilogrammi e orbitare a un’altitudine di circa 1.200 chilometri. In una prima fase, di cui non sono noti i tempi, il lancio riguarderebbe circa 800 satelliti.
In una nota, si legge che:
“E’ progettato per fornire una vasta gamma di servizi di comunicazione per utenti residenziali, commerciali, istituzionali, governativi e professionali in tutto il mondo. L’ biettivo è fornire connessioni dalla velocità di 1 Gigabit al secondo per utente, e servizi broadband a bassa latenza per utenti consumer e business negli Stati Uniti e a livello globale”.
Il CEO di Tesla fa sul serio, tanto da richiedere il permesso di lanciare in orbita i ripetitori alla Federal Communications Commission americana. Sembra che connettere il mondo al momento si uno dei sogni più grandi di chi ha in mano il mondo delle telecomunicazioni e dei social network.
Nelle intenzioni di Elon Musk, l’enorme accumulo di satelliti dovrebbe andare integralmente a rimpiazzare ogni sistema basato su cavi e fibra ottica e a porsi come unica e incontrastata fonte del segnale Internet in tutto il mondo.
Alla possibilità di sfruttare i satelliti per la connettività ci hanno pensato anche OneWeb, Boeing e Virgin, che vogliono partire prima del 2020. L’ investimento complessivo è pari a 10 miliardi