Realtà virtuale: un’app VR che permetterà di esplorare Marte
Nel periodo attuale si parla molto di “Realtà virtuale“, soprattutto di dispositivi mobile: lo smartphone si è trasformato da un semplice dispositivo per la comunicazione, ad uno strumento dotato di molte funzioni, costruito per eseguire potenze di calcoli paragonabili ad un computer.
Proprio da quì è nata l’idea dei dispositivi di realtà virtuale compatibili con gli smartphone attuali, sfruttando il display all’interno di un visore, posizionandolo a pochi centimetri dagli occhi e dividendolo in due parti distinte per simulare la stereoscopia. Sono usciti in commercio così i prodotti come Google Cardboard e Gear VR di Samsung, essenzialmente dei box con un alloggiamento che ospita il device.
Anche la NASA con la Realtà Virtuale

Realtà virtuale su Marte
La NASA punta ad inviare il primo essere umano su Marte nel 2030. L’esperienza potrà comunque essere simulata da chiunque, grazie alle tecnologia dei nuovi dispositivi dalla realtà virtuale.
L’agenzia spaziale statunitense sta infatti collaborando con il MIT (Massachusetts Institute of Technology), lo studio Fusion Media e alcuni ex sviluppatori del team Irrational Games per sviluppare un tour su Marte da vivere in prima persona, grazie ai nuovi visori Google Cardboard, Samsung Gear VR e Oculus Rift.
Mars 2030, questo il nome, è sarà un vero e proprio software realizzato in maniera fedele tenendo conto dei dati e delle immagini raccolte da HiRISE, dispositivo installato sulla sonda MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) lanciata nel 2005 e ancora oggi in funzione.
Jason Crusan, direttore dei sistemi di esplorazione della Nasa afferma che:
«È un’opportunità per condividere il nostro lavoro sui concetti che guideranno l’esplorazione umana di Marte. Usiamo già la tecnologia VR nel training degli astronauti e nelle simulazioni spaziali, e ci sembra logico estendere questo modello per ispirare ed educare la prossima generazione di esploratori spaziali.»
La NASA ritiene che la nuova tecnologia della realtà virtuale, sia perfetta per simulare l’esplorazione spaziale, così ha dato mandato allo Space Systems Laboratory del MIT e agli esperti media di Fusion di realizzare un’applicazione interattiva che sfrutta video e audio basati su immagini e dati raccolti dall’ente spaziale in questi anni. Potremo muoverci sul pianeta in una serie di piccole missioni, che saranno il più possibile simili a quelle che affronteranno i primi astronauti che nel 2030 approderanno sul suolo marziano.
Il progetto V-ERAS

V-ERAS
Un progetto ambizioso, il cui primo step consiste nell’impiego della realtà virtuale per simulare l’ambiente su Marte attraverso il visore Oculus Rift, il motion controller Kinect ed una speciale pedana (come si vede nella foto).
V-ERAS è il nome scelto per il progetto che porterà alla creazione di un ambiente virtuale a basso costo, che i futuri astronauti potranno utilizzare per prendere confidenza con Marte prima di recarsi fisicamente sul pianeta rosso. Un’idea ambiziosa, che nel suo secondo step prevede la realizzazione di una vera e propria stazione in Europa, all’interno della quale svolgere test e sperimentazioni in merito alle modalità di sopravvivenza sul suolo marziano. Lo scopo dell’IMS è dunque quello di costruire nel vecchio continente strutture simili a quelle già operative nello Utah e in Canada, controllate e gestite direttamente dalla Mars Society.