Nasce Stendhal, il famoso scrittore francese Marie-Henry Beyle
Nasce Stendhal. Era il 23 gennaio1793 esattamente 224 anni fa.Contemporaneo del romanticismo autore di due tra i più famosi romanzi del XIX secolo, Il rosso e il nero e La Certosa di Parma, e per questo ricollocato tra gli scrittori realisti quali Balzac e Flaubert, Stendhal è molto di più di questo: in un’epoca in cui lo scrivere diventava un lavoro, Stendhal rimase sempre un dilettante amante della letteratura, dell’Italia e delle belle donne.
Caratteristiche dell’autore
Chi era Stendhal? Sono poche e ben precise le parole che servono a descriverlo: energia, passione, orrore dell’ipocrisia, inseguimento della felicità, egotismo e se ad esse aggiungiamo anche il gusto per lo scherzo leggero e per lo chic otteniamo un perfetto ritratto di quello che la modernità ha affermato in termini di individualismo e libertà e a cui Stendhal ha apportato il suo innegabile contributo.
Autobiografie
Proveniente da una famiglia della borghesia agiata Stendhal ha solo diciotto anni quando inizia a scrivere il suo Diario, scritto a più riprese e pubblicato solo nel 1888. La sua opera autobiografica più interessante resta però Vita di Henry Brulard che si presenta come una meditazione del passato, una sorta di evocazione dell’infanzia e della gioventù dove l’io inquirente tenta di ricostruire una vita a partire dalle immagini, da memorie grezze, da sensazioni che dovrebbero consentirgli di sapere infine chi è quest’uomo di cinquant’anni che traccia con nostalgia e lucidità, con la punta di un bastoncino sulla sabbia di una strada italiana, le iniziali delle donne che ha amato.
Le confidenze di Henry Brulard
La Vita di Henry Brulard rappresenta certamente, pur se in modo caotico e non cronologico, un vero e proprio quadro dettagliato di ciò che erano Stendhal e la sua famiglia. E’ senza dubbio un mezzo interessante per conoscere l’io più profondo ed intimo dello scrittore.
Tra Milano e Parigi
Pochi forse lo sanno, e leggere la sua biografia è l’unico modo per scoprirlo, ma Stendhal visse tra Parigi e Milano. Giunse a Parigi nel 1799 per studiare al Politecnico che abbandona quasi subito per arruolarsi nell’Armata Napoleonica ed è così che giunge a Milano per la prima volta ed è proprio a Milano che si innamora dell’Italia.
Ritorno a Parigi
Ma l’idillio non può durare per sempre. Il giovane Marie-Henry è costretto a rientrare a Parigi, dove cerca, tra amori infelici, di dare compimento alle ambizioni sociali. Diventa così intendente dell’imperatore,incarico che gli permette di viaggiare in lungo e largo per l’Europa.
Studi, saggi, pamphlets
Pur dividendosi tra il suo amore italiano, Angela Pietragrua, i viaggi e gli obblighi imposti dalla sua carica, Stendhal riesce comunque a scrivere e pubblicare una Storia della pittura in Italia, di cui perderà una parte durante la ritirata in Russia.Con la caduta di Napoleone si ha anche una brusca interruzione della sua carriera, decide di trasferirsi nel 1821 a Milano per poi tornare a Parigi e nel dove pubblica nel 1823 un manifesto Racine e Shakespeare, altri ne verranno negli anni successivi, tra i quali uno inedito in Italia: D’un nouveau complot contre les industriels dove l’ideologia sociale di Stendhal si precisa nei suoi termini ambigui: quella di un borghese nutrito di morale aristocratica.
Analisi dell’amore
Non solo pamphlets politici, ma anche d’amore. Si perché una delle sue opere è proprio Dell’amore un secco testo “illuminista” in cui vengono descritte nel dettaglio tutte le sensazioni che compongono “la passione chiamata amore”.
Studio delle passioni e dei costumi sociali
Dall’amore ai costumi sociali, il tutto con un unico comune denominatorel’Italia. Dal 1827 fino al 1842 anno della sua morte, giunta per aplopessia, Stendhal scrive una serie di romanzi tra cui La Certosa di Parma e Il rosso e il nero in cui oltre all’amore vengono ritratte, talvolta in modo cruento, le mode ed i costumi della società dell’epoca.
Un modello stendhaliano?
Ma a conti fatti si può parlare di un modello stendhaliano? Se esiste è sicuramente un gioco seducente e leggero che consiste nel rifiuto della seriosità e nell’adozione di uno stile romazesco che sembra andare allo scopreto senza mai sovracaricare il genere letterario prescelto di interrogativi tecnici e programmatici, donandogli la semplice funzione di offrire un singolo momento di piacere, o per dirla alla Stendhal, un singolo momento di felicità.