Emerge un dato alquanto particolare dal recente report di GlobalWebIndex, ovvero che il tempo trascorso sui social media sia in calo a livello globale. Un dato che sembra andare in controtendenza con un utilizzo sempre più massiccio degli smartphone. Tutto questo però sembra essere il risultato di una politica, messa in atto dalle maggiori piattaforme social, che pone sempre maggiore attenzione al tempo che gli utenti vi trascorrono e alla qualità dello stesso.
Per un utilizzo più sano dei social media
È proprio su questo punto che i social più importanti hanno riflettuto e sono poi corsi ai ripari introducendo degli strumenti la cui finalità era far tenere sotto osservazione agli utenti stessi il tempo speso su tali piattaforme. Una consapevolezza che era quantomeno giusto diffondere.
Vediamo i dati del report nel dettaglio. Il tempo medio trascorso sui social media a livello globale si attesta sulle 2 ore e 23 minuti per ogni giorno. E i Paesi in cui il dato è più elevato sono le Filippine con 4 ore e un minuto al giorno, anche se in calo di sette minuti rispetto al 2018, il Brasile con 3 ore e 45 minuti e la Colombia con 3 ore e 36 minuti. Questi ultimi due hanno registrato un incremento, rispettivamente di 2 e 10 minuti, rispetto alla rilevazione dell’anno scorso. Un calo si è registrato in buona parte del continente asiatico, ma soprattutto in Indonesia, Thailandia e Vietnam.
E in Italia? Anche il nostro Paese segue il trend e riduce il tempo medio trascorso sui social di due minuti rispetto al 2018 e attestandosi così a 1 ora e 46 minuti al giorno. Ma per fotografare meglio l’utilizzo che ne viene fatto è necessario sviscerare altri dati: ad esempio il 42% degli utenti ha dichiarato di usare i social media per restare aggiornati, il 36% per seguire in maniera costante i brand che più amano, mentre il 30% per cercare nuovi prodotti e brand da seguire e a cui eventualmente fidelizzarsi.
Quale potrebbe essere il motivo di questo evidente calo nel tempo mediamente trascorso? Sicuramente una rinnovata volontà di proteggere i propri dati personali, dopo i vari scandali di questi mesi, ma anche una raggiunta saturazione del mercato. Un calo destinato a durare e a stravolgere il settore oppure una semplice fase di rallentamento? Non resta che aspettare.