Con Google la realtà virtuale aiuta la storia naturale
Finalmente la storia naturale troverà un suo alleato nella realtà virtuale: il progetto si chiama Google Arts & Culture ed è stato realizzato dal colosso di Mountain View, più precisamente dal Google Cultural Institute, insieme ad altre cinquanta istituzione legate al settore e provenienti da ogni parte del mondo.
Un progetto partito nel 2011 e che oggi vede la sua realizzazione definitiva. Questa nuova sezione, dedicata interamente alla Storia Naturale, racchiude al suo interno una mole di dati e nozioni impressionanti. Tanto per citarne alcuni: 150 mostre digitali che hanno visto i massimi esperti del settore (biologi, paleolontogi, ec…) all’opera, 300mila foto e video e anche 30 tour virtuali alla scoperta di animali estinti e altre specie poco conosciute.
Google e la realtà virtuale: uno spazio di archiviazione
L’intento di Google è chiaro: attraverso la tecnologia e la realtà virtuale cerca di archiviare la realtà fisica. Basti pensare ai precedenti lavori svolti con Street Art e Google Street View.
“Lo scopo è di dare vita alla versione più scientificamente accurata e realistica di queste creature in realtà virtuale“, questa la versione di Luisella Mazza, Head of Country Operations.
La sezione Google Arts & Culture avrà al suo interno numerose gallerie fotografiche, video a 360° e visite virtuali con la tecnologia Street View. Un mix di tool che permetterà all’utente di addentrarsi come se fosse in loco all’interno di alcuni dei musei e delle accademie più importanti del mondo. Sarà possibile visitare i luoghi a tema di Istanbul, Parigi, Los Angeles e molte altre città.
Per quanta riguarda l’Italia le collezioni a disposizione sono relative a:
- Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara
- Museo delle Miniere di Mercurio del Monte Amiata
- Museo di Storia Naturale di Venezia
- MUSE
- Musei Civici di Reggio Emilia
- Accademia dei Fisiocritici di Siena
- Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino
Perché Google crea queste piattaforme?
Google, per sua natura, è estremamente interessato al futuro, alla tecnologia che verrà e quant’altro. Ma il futuro è composto principalmente dal passato, da quello che abbiamo fatto e da dove proveniamo. Mettere in piedi una piattaforma del genere va proprio in questa direzione: memorizzare e mettere in salvo il nostro passato per prepararsi al meglio alle sfide che il futuro ha già in serbo per noi.