Il Blue Monday, il giorno più triste dell’anno: vediamo perché
“I don’t care if Monday’s blue…” cantavano I The Cure negli anni ’90, anticipando quella credenza che sarebbe nata anni dopo in Inghilterra, dal nome Blue Monday.
Il lunedì, si sa, è considerato il giorno più brutto della settimana. La sveglia riprende a suonare, la nuova settimana lavorativa ha inizio e le scuole riaprono. Ma c’è un “lunedì” peggiore degli altri, che cade proprio nella giornata di oggi.
Il famoso Blue Monday (dove blue in inglese è il termine che indica un umore malinconico e depressivo), denominato come giorno più triste dell’anno cade ogni anno e precisamente il terzo lunedì di gennaio.
Questa ricorrenza è cara agli inglesi, tanto che in Inghilterra, in questo giorno, aumentano le assenze a lavoro.
Ma sarà colpa del meteo, delle tante spese delle vacanze natalizie, il calo motivazionale dopo le feste, l’ansia per l’inizio del nuovo anno?
Lo psicologo dell’Università di Cardiff, Cliff Arnall ha calcolato, nei primi anni 2000, un’equazione che prende in esame proprio queste variabili ed è riuscito a stabilire che in questa giornata le persone sono più tendenti del solito alla tristezza.
Precisamente la data era calcolata sulla base di una formula pseudo-matematica:
Questa la formula: [W + (D-d)] x TQ
M x NA
dove (W) sono le condizioni climatiche, (D) il debito delle carte di credito, (d) lo stipendio mensile, (T) il tempo trascorso dal Natale, (Q) il tempo trascorso da un buon proposito fallito, (M) i bassi livelli motivazionali e (NA) la necessità di cambiare qualcosa.
Secondo gli studi di Arnall, gennaio è da molti considerato come il mese più faticoso dell’anno, ma il terzo lunedì del mese la situazione peggiora. Si è lontani dall’estate e dalle vacanze, ma pieni di impegni e buoni propositi e tutto ciò porta ad un senso di fallimento e di assoluta sfiducia nel superare gli eventi.
Odore di bufala e di trovata pubblicitaria
Ma se da molti è preso sul serio, dietro la ricorrenza si cela l’ombra della bufala.
L’Università di Cardiff ne ha già preso le distanze dall’equazione di Arnall.
Pare che il Blue Monday sia legato ad una campagna pubblicitaria della compagnia di viaggi Sky Travel risalente al gennaio del 2005.
I responsabili di questa campagna ebbero l’idea di elaborare una formula matematica per determinare quale fosse il giorno più triste dell’anno, prendendo in considerazione una serie di variabili come il meteo, la distanza dalle prossime vacanze di Natale, la motivazione e lo stipendio. Formula che ebbe poi l’approvazione di un giovane psicologo inglese, pagato per firmare uno studio privo di basi scientifiche.
Insomma, una geniale operazione di marketing per amplificare la frustrazione da ufficio delle prime settimane di gennaio e prenotare un viaggi nel tentativo di evadere dalla noia.
La parola degli esperti
Anche la tristezza è un’emozione, dunque viviamola come tale e questa giornata, in un certo senso, la rivaluta. È giusto accogliere in noi tutte le emozioni, incluse quelle blue, o tristi, perché così potremo dare un corretto valore a tutte le altre” Cosa diversa è: parlare di depressione, che è una vera patologia per la cui cura si fa ancora troppo poco. Di depressione bisogna parlare di più, mettendo in campo misure mirate.
Queste sono le parole di Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria (Sip).
Come superare questo triste giorno?
Guardare film divertenti, uscire con gli amici, ridere, fare sport, fare qualcosa di nuovo e cercare di vivere rapporti veri sono gli ingredienti per superare al meglio questa giornata.
Tanto il lunedì passa in fretta e Friday I’m in Love.

Gioia e Tristezza – Inside Out