Nasce Jackson Pollock, il grande pittore statunitense

Oggi, 28 gennaio, Paul Jackson Pollock avrebbe spento 105 candeline. Il pittore statunitense è considerato uno dei maggiori esponenti dell’espressionismo astratto, o action painting.
Nacque nel 1912 a Cody nello stato di Wyoming e morì l’11 agosto del 1956 a Long Island, negli Stati Uniti.
Un uomo emblematico, irrequieto che ha avuto una vita breve, drammatica ma intensa, che ha goduto di fama e notorietà. La sua arte sprigiona un’energia possente che ha segnato la storia dell’arte mondiale.
Biografia
Gli inizi
Nato da una famiglia di contandini, ultimo di 5 fratelli, fin da giovane, Jackson rivela un temperamento introverso, volubile e violento. Trascorre l’infanzia tra l’Arizona e la California. Studia sia alla High School di Reverside che alla Manual Art High School di Los Angeles. Ma per il suo carattere indisciplinato viene espulso da entrambi gli istituti. Si trasferisce a New York e frequenta i corsi di Thomas Hart Benton all’Art Students Leaugue. Diventano amici e da lui apprende gli ideali di indipendenza e l’uso ritmico del colore. Ma è anche il periodo in cui Jackson è ormai già dipendente dall’alcol, viene anche ricoverato in clinica. Inizia sottoporsi a sedute di psicanalisi, con le quali non guarisce, ma demonizza le sue paure con disegni surrealisti.
Anni dopo conosce la collezionista Peggy Guggenheim. La donna prima inserisce un quadro di Pollock in una sua mostra, poi allestisce una prima personale dell’artista. Siamo nel 1943 e la critica reagisce entusiasta.
Seguono altre tre mostre e la reputazione di Jackson Pollock cresce rapidamente, anche se non si registrano grandi vendite dei suoi quadri.
Dagli anni ’40
Nel 1945 sposa l’artista Lee Krasner e si trasferisce a Springs, a Long Island. Nella loro casa in legno vi è annesso un fienile dove Jackson crea il suo laboratorio. E dove perfeziona la sua tecnica di pittura spontanea, nella quale il colore cola direttamente sulla tela. Da qui inizia a dipingere tele sul pavimento e sviluppa la tecnica che viene definita dripping. Per stendere il colore Pollock si serve di pennelli induriti, bastoncini o siringhe. Si creano le basi del movimento dell’action painting che si distacca dall’arte figurativa dell’allora tradizione che utilizzava pennelli e cavalletti. Inoltre Jackosn Pollock decide di non servirsi solo della mano per creare un’opera ma di sfruttare tutto il corpo.
“La mia pittura non nasce sul cavalletto. Non tendo praticamente mai la tela prima di dipingerla. Preferisco fissarla non tesa al muro o per terra. Ho bisogno della resistenza di una superficie dura. Sul pavimento mi sento più a mio agio. Mi sento più vicino, più parte del quadro, perché, in questo modo, posso camminarci intorno, lavorare sui quattro lati, ed essere letteralmente nel quadro”.
Tra il 1947 e il 1950 Pollock realizza i quadri più famosi. Diventa particolarmente noto dopo la pubblicazione di un servizio di quattro pagine del Life dell’8 agosto 1949. La rivista pone la domanda se Jackson Pollock sia il più grande pittore vivente degli Stati Uniti.
Gli ultimi periodi
Giunto all’apice della fama Pollock abbandona il suo stile e nei lavori successivi utilizza colori più scuri. Predilige il nero e introduce elementi di tipo figurativo.
Pollock viene apprezzato molto sul mercato dell’arte e i collezionisti vogliono sempre di più le sue nuove opere.
Intorno al 1945 ha una relazione con la modella Ruth Klingman. Nel 1950 il fotografo Hans Namuth gira due film su di lui al lavoro.
Nel 2000, invece, viene girato un film biografico sulla vita dell’artista intitolato “Pollock”.
La sua ricerca, durata poco più di un decennio, si interrompe nel ’56. E’ in una sera d’estate che, in stato d’ebrezza, a soli 44 anni, perde il controllo della sua spider. Catapultato fuori dall’abitacolo muore schiantandosi contro un albero.
Opere significative
Guardians of the Secrets (1943)
Pasiphaë (1943 circa)
Autumn Rhythm (Number 30) (1950)
Lavender Mist Number 1 (1950)
Echo: Number 25 (1951)
Blue Poles: Number 11 (1952)