Dopo l’acquisto di GitHub da parte di Microsoft è stato un registrato un forte esodo degli utenti verso la piattaforma concorrente, cioè GitLab. Nonostante dunque il nuovo corso inaugurato dal CEO Microsoft Satya Nadella con diverse iniziative come l’ingresso nella Linux Foundation, molti appassionati, venuto a sapare dell’acquisizione di GitHub per 7,5 miliardi, hanno cercato rifugio in un’oasi open source ancora “incontaminata” come GitLab, come confermato dal tracker del sito.
Conferme
Altre conferme su questo esodo sono arrivate è anche dal CEO e co-fondatore di GitLab Sid Sijbrandij: “In una settimana abbiamo importato oltre 50,000 progetti. Abbiamo già incrementato per ben 3 volte il numero dei server totali”. Il picco ci sarebbe stato lunedì mattina, subito dopo l’annuncio, con 13mila progetti migrati in appena un’ora. Certo, rispetto agli oltre 80 milioni di progetti ospitati su GitHub si tratta di un numero esiguo, tuttavia significativo da un punto di vista “culturale”. Ma il rischio di vedere snaturata l’anima open del più grande repository di codice Web mondiale in realtà non è l’unica motivazione. Ora che GitHub appartiene a una multinazionale tra le più grandi e influenti del mondo e non è più un semplice “porto franco”, bisognerà fare i conti con i tanti progetti eticamente discutibili ospitati sulle sue pagine ed evidentemente qualcuno teme la “moralizzazione” che Microsoft potrebbe attuare, forse confondendo la libertà con la possibilità di fare qualsiasi cosa gli passi per la testa