E-commerce in Italia: in crescita, ma restiamo indietro in Europa
Ancora deludente lo scenario dell’e-commerce in Italia che stenta a crescere. Un dato: 21 miliardi di euro il giro d’affari del commercio italiano via web. Tradotto in percentuale raggiunge però solo il 3,6 di tutto quello europeo. Un valore ancora scarso secondo il rapporto redatto dall’analisi dell’Osservatorio sull’e-commerce in Italia. Soprattutto se comparato alla Francia, la Germania e l’Inghilterra che duplicano o quadruplicano i loro numeri nel commercio in rete.
Cosa acquistano maggiormente online le famiglie italiane?
Vincono i servizi sui prodotti. Su tutti i viaggi e trasporti con il 18%, poi l’abbigliamento con 16%, seguono i prodotti tecnologici con il 14%. Sono in crescita il settore dell’arredamento e l’home living, quelli del Food & Grocery e quelli dell’elettronica di consumo.
Lo scarsa abitudine di fare shopping online ricade anche sulle imprese italiane. Tra le aziende nostrane e quelle europee vi è una differenza in termini di ordini via web di circa il 10%.
Soluzioni per incentivare il mercato online
“Per favorire la diffusione del commercio online– dichiara Mariachiara Marsella, Web marketing manager di BEM Research – in Italia dovrebbe essere istituita la figura del ‘certificatore dei rivenditori via Internet’. Il suo lavoro dovrebbe affiancarsi a una campagna di formazione su larga scala. Oltre all’accesso a carte di credito che possano permettere di muoversi sul web in sicurezza”.
Mentre per quanto riguarda l’offerta andrebbe incrementata l’attività di investimento e innovazione rendendo più accattivante e semplice l’esperienza di acquisto su Internet. Avvantaggiando l’e-commerce anche le aziende si ritroverebbero ad essere più grandi, assumere e investire di più. I lavoratori sarebbero più produttivi e guadagnerebbero meglio. Così tutto il sistema migliorerebbe.
Anche la domanda però latita. Nonostante sia in aumento grazie all’uso degli smartphone, grazie ai quali l’e-commerce è cresciuta del 63%. Triplicando i numeri di vendita. A conferma dell’importanza di questo canale, da sostenere e veicolare come user experience.
Un aspetto che è scaturito dall’analisi del web shopper è l’affermarsi di nuovi format di business dettati dal cross. Un concetto che spazia dal cross device, dal cross border e dalla cross canalità.
L’Italia inoltre dovrebbe puntare di più sul digital export. E’ un’opportunità che non riesce a cogliere in pieno a causa delle piccole dimensioni delle sue imprese che non riescono ad aggredire i mercati esteri.
Un’altra soluzione potrebbe essere quella di incentivare distretti e consorzi digitali attraverso strumenti finanziari e fiscali. E promuovere la nascita di iniziative finalizzate ad unire l’offerta tramite attività legislative che sostengano l’e-commerce in italia.