Il doodle di Google dedicato al Calendario Gregoriano
Lo utilizziamo più inconsapevolmente tutti i giorni e per oggi Google ha deciso di dedicargli un doodle. Ormai avrete capito che stiamo parlando del Calendario Gregoriano, ma siamo veramente sicuri di sapere tutto quello che riguarda la sua storia? Vediamo di fare un po’ di luce sulla questione.
La scelta del logo
Iniziamo dalla scelta del logo. Per celebrare questa importante invenzione Google ha scelto un’immagine che ricorda il passaggio dall’antico calendario giuliano all’attuale calendario gregoriano avvenuta nei primi giorni del 1582.I l doodle di Google mostra alcuni fogli stilizzati di un calendario di ottobre per ricordare il passaggio, piuttosto drastico, dal calendario giuliano al calendario gregoriano avvenuto 434 anni fa. Si decise che il 4 ottobre 1582 sarebbe stato l’ultimo giorno del calendario giuliano, e che sarebbe stato seguito immediatamente dal 15 ottobre, il primo giorno a essere marcato sul nuovo calendario gregoriano. Per non complicare ulteriormente le cose, fu mantenuta la scansione dei giorni della settimana, quindi il 4 ottobre fu un giovedì, seguito da un venerdì 15 ottobre.
Chi impose il cambio di calendario
Forse non tutti sanno che ad imporre il cambio di calendario fu il Papa Gregorio XIII tramite la bolla papale Inter Gravissimas. In vigore ormai da 434 anni ormai il calendario gregoriano è usato in molte parti del mondo come sistema di calcolo del tempo ed è diventato il principale sistema di riferimento per la datazione dei giorni.
Perché cambiare
Papa Gregorio XIII ritenne che fosse necessario mettere ordine nel metodo di calcolo del tempo, utilizzando un metodo più preciso per il calcolo dei giorni in basa alla durata dell’anno solare.
Cosa è cambiato: il Calendario Giuliano
Ma in pratica che cosa cambia? Per capirlo bisogna prima osservare come funzionava il calendario giuliano. Riassumendo: il calendario giuliano aveva portato ad uno sfasamento dei giorni rispetto a quello delle stagioni, si aveva infatti una regressione dell’ equinozio di primavera. Un anno medio secondo il calendario giuliano dura 365 giorni e 6 ore, che però non corrispondeva con esattezza all’anno solare che durava 11 minuti e 14 secondi in meno. Dunque il calendario aveva fatto accumulare ogni 128 anni, sfalsando i calcoli per stabilire gli eventi liturgici a partire dalla Pasqua, la cui data è stabilita calcolando la prima domenica dopo il plenilunio di primavera. Nel 1582, lo sfasamento era tale che la primavera astronomica sul calendario giuliano non iniziò il 21 marzo, ma dieci giorni prima.
Cosa è cambiato: il Calendario Gregoriano
A differenza del Calendario Giuliano, quello Gregoriano permette di decidere meglio quali sono gli anni bisestili, risolvendo i problemi causati dal calendario giuliano. Proviamo a spiegare: gli anni con numerazione multipla di 100 lo sono soltanto se la loro numerazione è anche multipla di 400: il 2000 è stato quindi bisestile, mentre il 1900 non lo è stato e così via. Tutti gli altri anni con numerazione multipla di 4 sono rimasti bisestili. Questo sistema ha permesso di ottenere 97 anni bisestili ogni 4 secoli, rendendo un anno medio del calendario gregoriano più corto di 10 minuti e 48 secondi rispetto a quello giuliano, quindi con uno scarto in eccesso di appena 26 secondi. L’attuale calendario va avanti di un giorno ogni 3.323 anni e solo nel 4905 si porrà il problema di saltare un giorno
Abbiamo soddisfatto la vostra curiosità?