Auto che vola: scopri il prototipo (funzionante) nato in California
L’auto che vola, un sogno per l’uomo da almeno mezzo secolo. Film, serie tv, cartoni animati: tutto ha parlato di questo fantascientifico mezzo ma fino ad oggi non si era concretizzata alcuna idea. Adesso però il primo prototipo, ovviamente made in USA.
Il primo prototipo di auto che vola: l’idea di Cameron Robertson
Il nome di Cameron Robertson per molti sarà totalmente sconosciuto. Lui è un ingegnere aerospaziale che fino a qualche tempo fa lavorava per un’azienda della Silicon Valley, ma che nei giorni scorsi è riuscito a guidare la sua auto volante sopra un lago.
Com’è stato possibile tutto questo? Robertson ha utilizzato due joystick per limitare e controllare le oscillazioni del mezzo e così è riuscito a mantenersi “in volo” a 15 metri sul livello dell’acqua. Il mezzo progettato dall’ingegnere aerospaziale però non è propriamente un auto, è un velivolo costruito utilizzando dei pezzi di ricambio derivanti da altri mezzi. È monoposto ed è alimentato da otto eliche a batteria.
Il prototipo attuale, dunque, è ancora molto lontano dall’essere considerato definitivo. Il prodotto che eventualmente sarà messo in vendita nei prossimi anni dovrà essere completamente rinnovato, soprattutto per quanto riguarda il rumore. Impensabile infatti che un’auto che dir si voglia possa fare lo stesso rumore di un motoscafo.
Le difficoltà delle auto volanti
Il sogno dell’uomo resta lì, intatto. Ma le difficoltà di sviluppo di questa idea sono numerosi: innanzitutto la tecnologia ancora non è in grado di costruire batterie della durata necessaria, ma oltre a questo gli ostacoli sono i costi legati alla produzione, li regolamenti e l’opinione pubblica. Per quest’ultima infatti, in caso di progetto ad uno stadio ben più avanzato, dovrà essere studiato un piano di lancio ed un’analisi approfondita sull’interesse, altrimenti si rischierebbe di fare flop.
Ma come detto i progetti vanno avanti e anche Airbus sta progettando qualcosa di molto simile: “Pop.Up”, un veicolo con guida autonoma pensato per le grandi città. Vedremo come andrà a finire, comunque anche per questo progetto c’è ancora un po’ da aspettare: il 2030, come minimo. O forse più in là.