Social Media Epic Fail 2016, 7 brand da analizzare
Il più delle volte, a restare nella testa delle persone, più di una buona oppure ottima campagna social fatta da un brand, è un errore di comunicazione che viene fatto da questi. Il motto “che sia buona o cattiva pubblicità, l’importante è che se ne parli” non trova spazio nella Rete. Infatti non è possibile cancellare niente di quello che viene fatto e il più delle volte un marchio viene collegato alla disavventura o errore della agenzia di comunicazione alla quale ci si è rivoltino enza che il publico sappia veramente cosa è e cosa tratta il brand in questione. Analizziamo 7 brand che possono rientrare nella categoria Social Media Epic Fail 2016.
Coca Cola
Uno degli epici fail che ha fatto più scalpore è stato quella della Coca Cola durante la sua campagna di marketing in Russia. L’azienda della famosa bevanda aveva postato una immagina con la mappa della Russia. Il problema è che la mappa fosse non attuale e mancasse, fra le altre, la penisola della Crimea, che è stata annessa al paese nel 2014. La cosa fece molto scalpore, tanto da lanciare l’hashtag #BanCocaCola.
Eredi Corazza
Eredi Corazza un’azienda storica, che dal 1930 vende scarpe di alta qualità made in Italy, durante il 2016 è caduta in un brutto errore di comunicazione durante la propria campagna pubblicitaria ispirata al grandissimo Boris Bidjan Saberi. L’immagine postata è risultata molto volgare, quasi da sembrare un inno al femminicidio. A scusarsi fu usa solamente l’azienda produttrice delle scarpe, la IXOS, mentre Eredi Corazza non disse nulla.
Edison
Il 13 Dicembre a Milano E.On lanciò a via Moscova la propria campagna pubblicitaria riproducendo un palazzo ghiacciato. Edison sfrutto però l’occasione per il proprio instant marketing non sapendo però che si trattava della campagna di un competitor che gli rispose su Twitter ringraziando la Edison per aver apprezzato la propria trovata pubblicitaria.
Decathlon
L’azienda di abbigliamento sportivo usò una frase infelice “Lo faccio perchè in campo non servono i libri” che fece infuriare molti follower perchè riprendeva il cliché che chi fa sport non ha bisogno di studiare.
Melegatti
All’inizio del 2016 la Melegatti lanciò una campagna che molti utenti sulla Rete ritennero essere omofoba. La società si scusò dicendo che il post era stato pubblico a loro insaputa e senza che la Melegatti avesse dato il proprio parare favorevole.
Fertility Day
Uno degli epic fail che fece più scalpore lo scorso anno fu quella della campagna pubblicitaria in occasione del Fertility Day, la giornata promossa dal Ministro Lorenzin, nel tentativo di sensibilizzare la popolazione a fare più figli. Gli slogan però ebbero solamente l’effetto di ritenerla una delle campagne di marketing peggiori dell’anno.
Piovono Zucchine
Peggio di un epico fail per un brado c’è solamente il fatto di non riconoscerlo ma di ritenere non aver fatto un errore ed accusare il proprio pubblico. Ed è quello che successo il 30 ottobre 2016 da Piovono Zucchine per promuovere la cena della sera di Halloween. Da pochi giorni c’erano state le seconde tremende scosse nel centro Italia e lo slogan usato non passò di certo innoservato. Gli admin della pagina, invece di scusarsi, ribatterono dicendo che la loro era solamente una trovata pubblicitaria e che le persone che la criticavano non erano in grado di poterla giudicare negativamente.