Dati alla mano sulla chiusura di Twitter a Milano
Brutte notizie per il social Twitter, che ha deciso di chiudere la sua sede italiana a Milano. Da quanto è emerso in questi giorni, possiamo affermare che ben 17 persone hanno perso il lavoro in quella sede.

Nel piano di riordino dell’azienda, in grosse difficoltà da almeno un anno, ci sarebbero anche l’imminente chiusura delle filiali in Germania e in Olanda.
Il valore di Twitter
A guidare Twitter Italia è proprio Salvatore Ippolito, da aprile 2014. Da allora la società è cresciuta abbastanza.
Andiamo a vedere quali sono i punti chiave del social:
- Per Twitter Italia lavorano oggi 17 persone. La sede legale è Milano. Il suo account Twitter è registrato a dicembre 2013.
- Il bilancio 2015 dell’azienda racconta di una società piccola ma in salute. 3,9 milioni di euro di fatturato. Più 256% sull’anno precedente, il primo d’esercizio, quando era 1,1 milioni.
- I margini della gestione operativa sono stati di 294 mila euro. Con un utile di 292 mila euro, netto di 179 mila.
- I bilanci evidenziano una totale assenza di debiti bancari. Cosa piuttosto scontata visto la pressoché totale dipendenza finanziaria dalla casa madre.
- Modefinance, che di fatto è una società che dà il rating alle aziende, valuta Twitter Italia con una “A”. Il rating delle aziende sane (il rating delle società va in 10 step da “D” il più basso a “AAA” il più alto, ndr).
Che Twitter non navighi in acque tranquille è evidenziato dall’andamento del titolo a Wall Street, che dal dicembre 2015 a oggi è passato da 26 a 18 dollari per azione.
Uno dei fattori colpevoli della chiusura è proprio la concorrenza, sempre più insidiosa, di altri social network che si basano su servizi avanzati di immagini e video, come Snapchat e Instagram, oltre che di Facebook.
Quanto alla possibilità che la società venga acquisita, al momento non si profilano all’orizzonte reali compratori, dopo che Disney, Google e Salesforce, che avevano mostrato interesse, sembrerebbero essersi defilati.Non è solo la sede italiana a fare le spese dei cattivi affari della società.
L’Italia, infatti, rientra nel piano di tagli voluto dal chief executive officer Jack Dorsey: 350 dipendenti, il 9 per cento della forza lavoro globale.
Altro segnale negativo per Twitter è l’uscita di Adam Bain, chief operating officer che da gennaio ricopriva anche la carica di vicepresidente. Verrà sostituito dal chief financial officer, Anthony Noto.
I fatturati

I fatturati di Twitter
Fatturato in rialzo dell’8% a 616 milioni di dollari, oltre la media prevista. L’azienda ha registrato una crescita del 20% rispetto al precedente trimestre e un incremento del 58% anno su anno.
Ma la crescita della base utenti si ferma al 3%, salendo 315 a quota 317 milioni di utenti mensili attivi (meno di un quinto di Facebook ), ma sembra in stallo rispetto a Instagram e Snapchat. Inoltre, la perdita netta si attesta a 102.8 milioni di dollari.
Secondo Wedbush Securities, Twitter dovrebbe vedere il fatturato crescere di 200 – 300 milioni di dollari a trimestre per raggiungere il traguardo della profittabilità nel 2017.