Microsoft Intelligenza Artificiale, arrivano i chip programmabili
Per rifarsi dei fallimenti di Windows Mobile, a Redmond (Washington) si reagisce con Microsoft Intelligenza Artificiale.
Questa invenzione innovativa prende il nome di Project Catapult e ha un potenziale davvero enorme.
Questo progetto è arrivato come l’arcobaleno dopo una pioggia torrenziale e dà i suoi vantaggi.
Grazie a questo Microsoft Intelligenza Artificiale, l’azienda è passata da essere software house a essere una società informatica a 30 gradi.
Ciò permette all’azienda di Redmond di
- progettare il software
- progettare le componenti hardware
che servono per il funzionamento dei suoi servizi, a partire da Bing (la rivale di Chrome di Google).
Idea visionaria
Questa Microsoft Intelligenza Artificiale è nata dalla mente di Doug Burger e da quella di altri scienziati.
Pur essendo un prodotto innovativo, il tipo di processore creato si basa su un progetto piuttosto datato.
Nonostante ciò, il processore deve saper soddisfare richieste di lavoro di servizi online sempre più esigenti.
Parliamo di progetto piuttosto datato perché l’idea Doug Burger la presentò a Steve Ballmer nel dicemrbre 2012.
Al tempo, Ballmer era il CEO di Microsoft, e si trovò di fronte ad un’idea che a pensarci ora risulta “visionaria”.
Burger gli presentò uno scenario “informatico” che nemmeno Ballmer avrebbe potuto lontanamente immaginare.
Infatti ci volle poco tempo per vedere il mondo dell’informatica dominato da alcune aziende capaci di offrire servizi differenti tra loro.
Per raggiungere questo status, le aziende avrebbero dovuto progettare in casa processori ed altri hardware.
Il tutto al fine di gestire le funzioni dei propri software e quindi poter fornire i migliori servizi ai loro utenti.
La nuova architettura presentata da Burger si basava su un chip programmabile via software dedicato.
Ciò avrebbe permesso al software stesso di adattarsi di volta in volta alle esigenze di ingegneri e sviluppatori.
Ciò permise a Microsoft di realizzare i processori più veloci di quelli presenti in commercio.
Con il gran vantaggio di consumare energia il 30% in meno rispetto a quanto fatto di prodotti concorrenti.
La rivale Google parla russo
Mentre i lavori di Microsoft intelligenza artificiale vanno avanti, nella Silicon Valley c’è chi continua ad aprirsi nuove strade.
Big G ha messo a disposizione l’intelligenza artificiale per tutti coloro che vogliono tradurre.
E così ci ritroviamo a vedere la Neural Machine Translation arricchirsi di un nuova lingua: il russo.
I non conoscitori della materia si staranno chiedendo che cos’è questa Neural Machine Translation.
E noi ve lo spieghiamo in maniera semplice e alla portata di tutti.
È un dispositivo che permetterebbe di ridurre gli errori di traduzione dal 55% all’85%, cifre incredibili.
La sua funzione di traduzione nella traduzione delle frasi senza badare al contesto in cui si trovano.
Anzi, vede la frase come unica entità da tradurre, cercando di dare un significato accettabile a ciò che traduce.
Per ora si tratta di un esperimento, che ben presto (si spera) potrebbe diventare una solida realtà.