Instagram è la maggiore causa di ansia e depressione
Il social network delle instantanee per eccellenza Instagram è il più utilizzato da ragazzi ed adulti nell’ultimo anno.
Il numero di downloads dell’applicazione all’interno di Google Play per dispositivi Android ha superato quota 63 milioni.
E se aggiungessimo anche il numero di download riguardanti le applicazioni Direct per la messaggistica, Boomerang e Layout for Instagram, il valore sale in una certa misura, facendoci capire che oramai il mondo social si è spostato in questo prodotto finito nelle mani di Mark Zuckerberg.
Dietro all’enorme successo di Instagram e al boom dell’utilizzo delle Stories si nasconde un dato per un certo verso inatteso.
Instagram nuoce alla felicità?
Instagram è il social network preferito dagli utenti ed anche quello più deprimente secondo quanto pubblicato da l’Economist.
Il settimanale di informazione ha pubblicato una sorta di classifica per fare il punto della situazione tra le community che utilizziamo quotidianamente e le patologie quali
- depressione
- mancanza di sonno
- altre patologie
durante il “mental-health awareness week” andato in scena nel Regno Unito alcuni giorni fa.
I dati riportati nel grafico allegato sopra mostra il tasso di soddisfazione degli utenti dopo aver passato un certo lasso di tempo all’interno delle varie community a cui si è iscritti, e Instagram balza in testa alla classifica per grado di insoddisfazione.
Secondo l’Economist, soltanto il 37 percento degli utilizzatori di Instagram risulta soddisfatto dall’esperienza di utilizzo.
Seguono a ruota
- Tinder con il 40% di utenti soddisfatti
- Facebook con il 41%
- Reddit con il 43%
- Snapchat e YouTube con il 57%.
Da queste statistiche risulta che il 63 percento degli utilizzatori di Instagram si pente di aver fatto l’accesso ed aver utilizzato questo social, perché le conseguenze di queste azioni si tramuta in ansia e depressione che trova diverse ragioni nel loro insorgere.
Le ragioni della presenza delle patologie di cui abbiamo parlato sopra si riconduce in buona parte all’impossibilità di poter vivere la vita di sorrisi e spensieratezza che viene fatta filtrare attraverso i social network.