Huawei Video, il servizio streaming che sfida Netflix
Il mercato dei contenuti streaming fa registrare l’annuncio dell’imminente arrivo in Italia del prodotto Huawei Video.
Questo servizio prodotto dal brand numero due per vendite nel settore smartphone può essere considerato come un prodotto riferito ad una particolare nicchia di mercato, composto dalla clientela che possiede uno smartphone Huawei e/o Honor o che sarà intenzionato a comprarlo in futuro.
Huawei Video prevede due tipologie di prodotto: il primo è un abbonamento da 4,99 euro disattivabile quando si vuole.
Il secondo è un servizio a noleggio che consentirà di mantenere e visualizzare i contenuti fino a 48 ore dopo il pagamento.
Come funziona Huawei Video
Come ben sapete esistono differenti servizi di streaming, come ad esempio le note
- Netflix
- TimVision
- Amazon Prime
e la funzionalità di Huawei Video è praticamente identica ad abbonamenti che siano a noleggio o mensili/annuali.
Dal mondo asiatico gli auspici sono quelli di una conquista di quote di mercato, registrando lo stesso trend presente in Cina dove Huawei Video è operativo da un po’ di tempo per quanto riguarda la fornitura di video in streaming, diventando rivale numero uno di Apple.
In Europa il brand cinese testerà il potenziale del prodotto in Italia e in Spagna, prima di passare al resto del continente.
A chi si affiderà?
Huawei Video è pronto ad arrivare in Italia grazie a collaborazioni con partner locali ed internazionali.
Per quello che riguarda la sezione “offerta a noleggio”, troviamo nomi importantissimi come Sony Pictures Home Entertainment, Rai Com, Videa, Cg Entertainment e Nexo Digital, mentre per i contenuti in abbonamento leggiamo i nomi di
- Entertainment One (eOne)
- Zoomin
- Vice Thema (fa parte di Canal Plus)
- Discovery
- Fox Networks Group.
I nomi elencati sono conosciuti in tutto il mondo e potrebbero regalare un grande vantaggio al brand cinese perché per usufruire dei contenuti di Huawei Video sarà necessario avere un device del brand Honor o Huawei. L’esclusività potrebbe diventare il fattore predominante per l’aumento delle quote di mercato nel settore smartphone.