Google ARCore: il kit per sviluppare app Android con realtà aumentata
Il mondo tecnologico sposa senza ripensamento lo studio della realtà aumentata, e Google ARCore diventa la sua sposa perfetta.
I non conoscitori del settore si staranno certamente chiedendo di cosa si parla quando si trattano gli argomenti realtà aumentata e Google ARCore, ma anche Tango e tanto altro. E con questo articolo vogliamo aiutare a comprendere di più questo mondo che oggi continua ad essere in via di piena esplorazione, presente e futuro destinato ad accompagnarci in questo periodo di evoluzione tecnologica.
Google ARCore è un kit di sviluppo che serve per la creazione di applicazioni Android per la realtà aumentata.
Gli strumenti presenti all’interno del kit consentono di aggiungere elementi virtuali all’interno delle immagini registrate.
Ad esempio, se siete all’aperto, in casa oppure in ufficio, come ha fatto il recensore Andrea Galeazzi in questo video, vi sarà possibile applicare oggetti scelti da voi all’interno del panorama che state riprendendo.
Google ARCore è la nuova sfida che Big G lancia alla rivale Apple, abbandonando per ora Tango Project.
Altre novità in arrivo
Se pensate che le novità ARCore siano terminate, possiamo dirvi con certezza che state sbagliando di grosso.
Cambio rispetto al passato, dovuto al fatto che il kit di sviluppo fornisce tre nuovi elementi agli sviluppatori:
- tracking dei movimenti
- comprensione ambientale
- luminosità adattiva.
Quali sono le loro funzionalità? I primi due permettono allo smartphone di “studiare” l’ambiente in cui l’utilizzatore si trova e a fare una sorta di analisi degli elementi fisic che sono presenti, come ad esempio muri, pavimenti, oggetti d’arredo, oggetti d’urbanistica ed altro ancora, così da posizionare le immagini all’interno di ciò vediamo.
Questo permette di poter fare muovere questi oggetti in base a come ci comportiamo o ci muoviamo.
La funzione della luminosità adattiva è, invece, quella di dare un tocco di realismo ad elementi virtuali.
Un esempio? Aggiunge le luci oppure le ombre, a seconda della necessità riscontrate da Google ARCore.