Workplace: la nuova piattaforma di Facebook per organizzare il lavoro
Ci sono voluti quasi due anni ma alla fine Facebook è riuscita a mettere a disposizione di tutti Workplace, il nuovo servizio creato per organizzare il lavoro in ambito aziendale e offrire ai dipendenti degli strumenti molto simili al social network di Zuckerberg.
Le prime voci di un’iniziativa del genere si rincorrevano già dalla fine del 2014 e avrebbe dovuto chiamarsi “Facebook at Work”, salvo poi modificare il tutto e rinominarlo appunto “Workplace”.
Facebook Workplace: come funziona
Per chi già utilizza Facebook, entrare nel mondo di Workplace sarà estremamente semplice. Sarà possibile pubblicare singoli post, commentare, visualizzare il News Feed con gli aggiornamenti e le novità degli altri users, caricare immagini e trasmettere video in diretta. Il tutto però sarà limitato alle persone che lavorano in una singola azienda.
Workplace, proprio per adattarsi alla natura aziendale verso cui si proietta, permetterà inoltre di condividere documenti e file, andando così a contrastare il dispersivo e infinito scambio di mail tra colleghi.
Workplace: prezzi e prospettive
Workplace va ad inserirsi in un mercato altamente competitivo in cui si trovano player del calibro di Slack. Per ottenere i risultati sperati l’unica possibilità è offrire tariffe vantaggiose. Finora i competitor facevano pagare le aziende per ogni account attivato e chiedendo cifre iniziale consistenti.
Facebook invece ha deciso di utilizzare una strategia completamente diversa: le aziende non sono più costrette a pagare per ogni account attivato ma solo per quelli attivi almeno una volta al mese. Ogni utente attivo costa mensilmente 3 dollari fino alla quantità di 1000 utenti, salvo poi scendere fino a 2 dollari per 10mila utenti e 1 dollaro sopra tale cifra.
I primi riscontri sembrano positivi: infatti sono già molte le aziende, anche multinazionali, che hanno deciso di testare questa interessante novità. Tra i nomi di rilievo troviamo la Royal Bank of Scotland, Danone, Booking e Starbucks.
L’obiettivo è diventare il primo sistema di comunicazione interno per le aziende, andando così a ripetere il successo di Facebook per quanto riguarda la comunicazione “personale”.
Ci riuscirà? Scrivetecelo nei commenti…