Faceblock, la protesta pacifica anti-Facebook
Oggi è il giorno della protesta “virtuale” di ventiquattro ore intitolata Faceblock per “svegliare” il noto Mark Zuckerberg.
L’iniziativa in questione nasce come risposta pacifica agli ultimi casi che hanno riguardato il patron del social numero uno al mondo e degli altri social che circolano nella sua orbita, per cercare di far capire in maniera significativa che con i dati personali degli utenti iscritti online non bisogna giocare.
La portavoce di Faceblock Laura Ullman ha spiegato al Guardian che con questa iniziativa
«…ci poniamo l’obiettivo di dare la possibilità agli utenti di dire che vogliono vedere miglioramenti in Facebook.»
E continua:
«Abbiamo scelto il giorno in cui Zuckerberg testimonierà al Congresso Usa perché vogliamo non solo richiamare le responsabilità di Facebook nel gestire la piattaforma ma anche quelle del governo di regolare i monopoli e assicurarsi che le società proteggano i dati.»
Vi sono adesioni in corso da parte di utenti scontenti che per ventiquattro ore boicottano l’uso di
- Messenger
che potrebbe significare perdite di un certo rilievo per l’economia di Facebook in particolar modo.
Non sappiamo quanti internauti stanno aderendo in modo parziale o totale all’iniziativa, ma sappiamo benissimo che questa è la seconda iniziativa dura nei confronti del mega giocattolo di Mark Zuckerberg e segue a Delete Facebook, che portò alla cancellazione volontaria di pagine ufficiali e profili utenti, tra cui
- l’attore americano Jim Carrey
- Elon Musk, il patron di Tesla e Space X
- Brian Acton, il co-fondatore di Whatsapp
- Playboy, che ha cancellato ogni sua pagina presente sul social.
E voi state aderendo alla pacifica iniziativa Faceblock?
Faceblock, ennesima grana per Zuckerberg (?)
L’eventuale adesione sui social network sopra specificati potrebbe creare un danno non indifferente alla macchina Facebook e non solo, ma soprattutto questo social network è quello che potrebbe risentire maggiormente della protesta pacifica.
Sicuramente è l’ennesima grana che riguarda uno degli uomini più potenti al mondo, interrogato nella due giorni in Tribunale.
Mark Zuckerberg è impegnato nella seconda giornata di interrogatorio, questa volta presso la Camera dei Rappresentanti.
Chissà se le scuse pronunciate nella prima giornata di audizione serviranno a convincere della presunta buona fede del team di Facebook e chissà se davvero verranno prese delle contromosse per agire in favore della tutela dei dati personali degli utenti iscritti sul social, che nonostante tutto continuano a non farne a meno.