eSport: come diventare dei veri professionisti
L’eSport sta lentamente trovando la sua dimensione. Sta passando dall’essere nicchia di mercato per smanettoni al rivelarsi una delle vie future più percorribili per quanto riguarda il gaming. Adesso infatti il valore di questo business si aggira intorno ai 700 milioni di dollari e raggiunge circa 385 milioni di persone in tutto il mondo.
Diventare professionisti eSport si può: ecco come
Ognuno di questi utenti però ha in mente una sola domanda: come si diventa un vero professionista di eSport? Una domanda difficile ma la risposta risiede in alcune semplici regole. Innanzitutto l’utente eSport deve scegliere il gioco in cui vuole competere: esistono le simulazioni calcistiche, come PES o FIFA, gli sparatutto, ad esempio Call of Duty, giochi di carte e molti altri ancora. Una volta scelto il gioco si deve iniziare a giocare ed allenarsi seriamente in modo da scalare lentamente le varie classifiche “online”.
Il passo successivo, essendo l’eSport nato per mettere in contatto diversi giocatori e community, è ovviamente quello di entrare in team o Org. Si inizia magari creando un team di amici appassionati dello stesso gioco e piano piano si riesce ad entrare in organizzazione molto più strutturate. Un’organizzazione che a volte diventa un’azienda, che lavora molto sui social, che tessere i propri atleti e via dicendo. Le Org sono proprio queste.
Il terzo passo da fare è quello di entrare in una community e farsi notare, arrivando quasi ad influenzarla. Un po’ come fanno vari youtuber, ovvero si impegnano a raccontare se stessi ma anche la propria passione. Una community, almeno in Italia, si sviluppa solo se una persona al suo interno riesce ad “influenzare” gli altri.
Non si vive solo di community
Ma la community e le organizzazioni da sole fanno ben poco. Servono avversari, servono sfide. E cosa meglio dei tornei? Sono i momenti giusti per creare nuove amicizie ma anche per dimostrare all’esterno il proprio valore. Ovviamente non tutti i tornei eSport hanno lo stesso appeal: alcuni sono seguiti da più persone e permettono di vincere montepremi ben più alti rispetto alla media.
Ovviamente, con la crescita dei player si è sentita la necessità di creare anche alcune istituzioni che riconoscesse l’eSport. La più grande in Italia si chiama GEC (Giochi Elettronici Competitivi) ed è una divisione dell’ente sportivo ASI: contiene oltre 40mila atleti tesserati. Ma l’onda d’urto degli eSport è sempre più forte, tanto che negli Stati Uniti sono già stati sviluppati tornei tra atenei diversi. La competitività esportiva sta lentamente salendo. E voi, siete pronti?