Di fake news e di influenza del voto ne sentiamo parlare spesso. Grazie soprattutto alla diffusione dei social network questo aspetto è emerso con ancora più chiarezza, visto che in questo particolare periodo storico basta un clic per diffondere notizie palesemente fasulle ma che diventano reali solo per essere apparse all’interno dei feed dei nostri social preferiti. I ricercatori hanno sfruttato l’occasione per studiare il fenomeno del gerrymandering, ovvero l’alterazione dell’informazione, attraverso un gioco ovviamente online.
Cos’è il gerrymandering e come si sviluppa
Il gerrymandering non è una vera e propria novità, anzi nasce più di due secoli fa da Elbridge Gerry, governatore del Massachussets, che inventò un metodo particolare per modificare i confini dei collegi elettorali al fine di inglobare il maggior numero di elettori del proprio partito, mettendo in minoranza il partito avverso.
Ma come è stato sfruttato il gerrymandering dagli scienzati? Hanno semplicemente creato un gioco elettorale che si basa su gruppi aggregati di dati reali e il cui fine è quello di mantenere sotto stretta osservazione le discussioni politiche online.
L’esperimento ha preso il via con più di 2.500 utenti partecipanti che sono stati divisi in due “squadre” composte dal medesimo numero di membri. Ciascun partecipanti al gioco può votare per il proprio partito oppure per l’altro: tendenzialmente il voto va al proprio partito ma poi si inizia a considerare anche il comportamento degli altri membri e i loro voti.
Il gioco premia il partito che vince con almeno il 60% dei voti globali: il gruppo che vince ottiene due dollari per ogni membro. Inoltre se i membri di un gruppo si convincono che la loro squadra non avrà i numeri necessari per vincere possono mettersi d’accordo per votare gli avversari. Vincendo il partito avversario avranno comunque diritto a 50 centesimi ognuno. Se invece nessuno dei due partiti ottiene questo “quorum” il gioco non elargisce nessun tipo di premio.
Attraverso questo gioco di tipo strategico è possibile comprendere come il dubbio in questa circostanza influenzi il risultato finale. In questo caso infatti saranno condizionati a votare per gli altri pur di ricevere un premio, anche se più basso.
Alexander Stewart, biomatematico, ha affermato che “quando un gruppo può utilizzare la rete per convincere un maggior numero di membri dell’altra parte che per loro è necessario fare un compromesso questo partito ha un vantaggio enorme. La nostra è un’analisi che fornisce una prova della vulnerabilità dei processi decisionali collettivi rispetto alla distorsione sistematica dei messaggi attraverso il passaggio di informazioni limitate”.