Una tendenza costantemente in aumento, quella degli acquisti sui social media, che non teme le preoccupazioni legate ai pagamenti e alla qualità dei prodotti. Anche perché online è tutto più semplice: bastano pochi clic e si evitano file e resse varie, senza contare che la merce arriva direttamente a casa senza nemmeno doversi muovere. Gli inconveniente esistono, ci mancherebbe, ma sembra che gli utenti abbiano imparato a convivere con questi rischi.
Acquisti sui social media tra preoccupazione e convenienza
MarkMonitor, azienda leader globale nel settore della brand protection, ha commissionato l’indagine per capire ed analizzare in maniera approfondita i trend legati agli acquisti sui social media. È stato esaminato un campione di 2603 consumatori provenienti da cinque Paesi (Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti) per poter valutare la loro esperienza e le loro opinioni sul tema.
Ovviamente sono emerse delle preoccupazioni, come ad esempio la sicurezza dei pagamenti (59%), la tutela dei dati personali (55%) e l’acquisto di prodotti falsi (47%). Proprio quest’ultima è giustificata dal fatto che un terzo degli intervistati ha acquistato involontariamente prodotti contraffatti e di questi il 23% abbia portato avanti l’ordine attraverso i social media.
Per arginare queste tipologie di problemi i consumatori online chiedono più protezione e una maggiore responsabilità alle piattaforme e ai brand, per far sì che tali frodi e crimini informatici possano essere sempre più marginali. E i brand dovrebbero stare ben attenti a certe richieste visto che «il fattore che influenza maggiormente la decisione di acquisto – emerge dall’indagine – è la reputazione del brand stesso(55%), seguita dalle valutazioni di altri utenti (48%) e dal livello di gradimento di amici e familiari (34%). Per quasi un quarto degli intervistati (23%) gioca un ruolo importante anche il suggerimento da parte di celebrità e influencer”
Ma cosa si compra online? Nella maggior parte dei casi gli acquisti sui social media riguardano tecnologia, abbigliamento e accessori per la casa. Un dato confermato dalla ricerca in cui emerge come l’utenza si diriga soltanto su queste categorie evitando l’acquisto di beni o servizi (27%) e prodotti per la salute (24%)
Cosa aspettarsi dal futuro? Sicuramente un maggior impegno da parte delle aziende nelle assecondare le richieste, ma anche una maggiore presenza sui social media visto che queste piattaforme stanno elevando sempre più i loro standard contro i cosiddetti falsari.